Teatrino sede di via F. Puccinotti
Via Francesco Puccinotti, 55, 50129 Firenze FI, Italia
Ekaterina, una schiava russa nella Firenze dei Medici
Incontro con la scrittrice Maria Luisa Bianchi, a cura del Liceo Classico.
INGRESSO LIBERO
“Una donna col coraggio tra le mani è una donna senza guardiani” E’ bello il libro di Marialuisa Bianchi, romanzo storico e, per alcuni aspetti, dal sapore rivoluzionario. Di quella rivoluzione femminile sempre in itinere e sull’orlo della caduta, come ogni cosa bella e fragile di cui si possa facilmente abusare. Si entra nella Firenze Medicea del ‘400 con il passo furtivo e gli occhi sognanti di Ekaterina, schiava russa dalla bellezza diafana, divenuta Caterina quando il padron Lapo le cambiò nome dopo averla acquistata. Incatenata, strappata a se stessa e alla sua terra in tenera età, venduta e trasformata in schiava, Caterina ci conduce nella quotidianità e nello spazio urbano di Florenzia la bella all’epoca di Cosimo de’ Medici. Il Rinascimento degli ultimi si dipana attraverso personaggi configurati con precisione. La narrazione è incalzante e fluida, i passaggi dalla voce narrante ed introspettiva ai dialoghi scorrono senza ostacoli, anche quando il linguaggio si arricchisce di dettagli e di termini tratti dal fiorentino antico. Attraverso le pagine avvincenti di una straordinaria avventura (quella di una donna alla ricerca ostinata della propria libertà) ci immergiamo in un mondo fatto di vana gloria, soprusi e violenza, in cui una mentalità, per così dire, medievale, fa quasi da contraltare ad una bellezza moderna e sorprendente: ed è in questo contrasto, in questo spazio vuoto, che si muovono- invisibili - schiavi, garzoni, serve e prostitute. Perché se la bellezza “riguarda” i potenti come Cosimo e Giovanni Della Casa, agli ultimi restano i sogni e l’immaginazione. La favola di Ekaterina nasce infatti nei racconti della sua babushka, nelle foreste di betulle ricoperte di neve, nella magia dei ricordi d’infanzia: “Il bosco è un luogo magico, anche se talvolta accadono cose impressionanti, ma a lei, Ekaterina, non faceva paura. Ben altre sono le angosce e i pericoli. Non si devono lasciare i bambini soli, vero babushka?”. /(Recensione da IBS libri)